Via libera del Consiglio costituzionale di Parigi alle norme cosiddette ‘anti-Huawei’, contestate dagli operatori francesi SFR e Bouygues Telecom. Le disposizioni dell’attuale amministrazione guidata dal presidente Macron puntano a tutelare “gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale”. In particolare nel quadro delle reti mobili 5G si legge in una nota diffusa dal Consiglio costituzionale. Il Consiglio ritiene che le norme adottate dal legislatore puntino a “tutelare gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale”, proteggendo “le reti radioelettriche mobili dai rischi di spionaggio, pirateria e sabotaggio” che potrebbero derivare dalle reti 5G.
SFR e Bouygues Telecom avevano depositato un ricorso alla Corte sulla legittimità costituzionale delle norme. Avevano costruito il loro business per la tecnologia 5G in gran parte in alleanza con la stessa Huawei. Per effetto della legge, Bouygues Telecom ha spiegato che dovrà rimuovere 3.000 antenne Huawei entro il 2028 in tutto il Paese.
Il gruppo ha anche chiesto indennizzi, sempre con SFR, per questa esclusione della multinazionale cinese, ma il governo ha risposto che non sono previsti. Huawei, tra le aziende leader a livello mondiale per il 5G, è anche nel mirino degli Usa, per il sospetto che possa facilitare lo spionaggio con la sua tecnologia.
La compagnia telefonica concorrente Orange ha invece scelto le europee Nokia ed Ericcson. Scelta saggia possiamo affermare data la decisione perentoria. La stessa amministrazione Trump aveva esercitato pressioni sui Paesi occidentali alleati per convincerli a non utilizzare l’operatore cinese.
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